Lo sapevi che gli squali abitano da sempre il mar Mediterraneo?
Gli squali da sempre abitano il nostro mar Mediterraneo (uno dei più ricchi di specie al mondo) e contrariamente a quanto si possa immaginare essi sono drasticamente diminuiti negli ultimi decenni.
Squali e razze sono in pericolo in tutti mari a causa di inquinamento, distruzione dell’habitat e soprattutto pesca accidentale.
Nel Mediterraneo vivono una cinquantina di specie di squali e la metà di queste, sono in pericolo. Sono all’apice della catena alimentare e predatori fondamentali per mantenere l’equilibrio degli ecosistemi marini e la salute del mare, ma il loro numero continua a diminuire drasticamente, al contrario di quanto facciano immaginare gli ultimi avvistamenti a largo delle coste italiane.
Oggi, stando anche a quanto scritto nella Lista rossa dei vertebrati italiani 2022, la situazione per squali e razze nel Mediterraneo è più difficile che in passato anche a causa delle catture accidentali durante le attività di pesca professionale: alcune specie, come lo squalo elefante, lo smeriglio, il mako e il palombo, sono in pericolo critico di estinzione.
Secondo gli esperti del progetto Life Elife, cofinanziato dal programma Life dell’Unione Europea coordinato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn e di cui Legambiente è partner, fino ad oggi sono state troppo poche le azioni di conservazione efficaci portate avanti su questi animali, che ancora soffrono il pregiudizio del timore e la scarsa conoscenza della popolazione. Obiettivo del progetto è proprio quello di favorire le buone pratiche di conservazione, coinvolgendo direttamente il mondo della pesca professionale, così come le aree marine protette, zone fondamentali per limitare le conseguenze dannose delle attività umane.
Tutti gli squali sono pericolosi
Gli squali potenzialmente pericolosi si contano sulle dita di una mano. Vi sono specie con denti spuntati che si nutrono solo di crostacei o altre specie – quelle di maggiori dimensioni – che addirittura sono quasi senza denti e si nutrono di plancton come le balene! Pur essendo considerati tra gli animali più pericolosi, in realtà è più facile rimanere vittime di una mucca o di un fulmine!
Gli squali non resistono al richiamo del sangue ed entrare in acqua con una piccola ferita, o con il ciclo può essere potenzialmente fatale.
I sensi degli squali sono eccezionali, questo non significa siano fantascientifici per rilevare pochi millilitri di sangue nella vastità del mare. Basti pensare al film “Lo Squalo” e quanto hanno dovuto pasturare per attirare il pescione e cercare poi di pescarlo.
Nel Mediterraneo non ci sono squali pericolosi.
Il Mediterraneo ha, in realtà, una grande ricchezza di specie di squali, tra cui lo squalo bianco, lo squalo mako e la verdesca. Animali predatori che possono raggiungere grandi dimensioni, ma che non rappresentano una concreta minaccia per gli esseri umani, sia perché vivono quasi esclusivamente al largo, sia perché sono molto rari.
Gli squali devono sempre nuotare per poter respirare e per questo motivo hanno sempre fame di nuove prede ed ecco perché attaccano anche gli esseri umani qualche volta.
Non tutte le specie necessitano di nuoto continuo per respirare e comunque questo non crea fame perenne. Anzi, la digestione degli squali è in genere molto lenta e dopo che un animale si è saziato può restare per molto tempo senza mangiare.
Gli squali, attraverso i loro sensi, possono addirittura sentire i battiti cardiaci delle prede che non hanno, quindi, alcun scampo.
Gli squali hanno effettivamente un sistema sensoriale speciale in grado di rilevare campi elettrici ed elettromagnetici (le ampolle del Lorenzini), che viene usato per orientarsi, nei rapporti intraspecifici (come l’accoppiamento) e nella predazione. In questo caso, è usato negli ultimi istanti di avvicinamento alla preda per andare a colpo sicuro, ma non nella sua individuazione a grande distanza.
Gli squali, anche se non vogliono attaccare gli esseri umani, li mordono per capire cosa siano, in quanto questo è il loro modo per comprendere cosa incontrano sulla loro strada.
Gli squali sono animali antichissimi (sono sulla Terra dal Devoniano, oltre 400 milioni di anni fa), ma non sono stupidi e non devono mordere per capire se quello che hanno davanti sia un pasto, o meno. Basti vedere i numerosi video su YouTube fatti con i droni, dove si vedono grandi squali bianchi in Australia, Sud Africa, o USA, sfiorare persone in acqua senza curarsene.
Gli squali non si ammalano di tumori grazie alla loro cartilagine e al loro grande fegato pieno di oli particolari.
Sfortunatamente per loro, anche gli squali possono ammalarsi di tumore.
Assumere pillole di cartilagine di squalo fa bene al nostro sistema scheletrico.
Prendere queste pillole è completamente ininfluente per migliorare il benessere del nostro organismo.
Gli squali non sono mai stati presenti in Mediterraneo fino a qualche anno fa, ma i cambiamenti climatici favoriscono la loro entrata da Gibilterra, e/o dal canale di Suez.
Gli squali sono da sempre presenti nel Mediterraneo: questo è confermato dalla presenza di fossili e anche da documenti che mostrano come squali ed esseri umani venissero in contatto già nell’età del bronzo. Anzi, il Mediterraneo è un mare con una ricca varietà di specie di squali, sia piccolissimi come il sagrì nero (poche decine di cm), che enormi come lo squalo elefante (che può superare i 7 m), il secondo pesce più grande al mondo.
Verdesche, gattucci e palombi non sono squali.
Al contrario, sono squali a tutti gli effetti.